Situata lungo il fiume Osum, Berat è una pittoresca cittadina dell’Albania inserita nella lista dei beni Patrimonio dell’UNESCO perché ha saputo conservare pressoché intatto il suo centro storico ottomano. Berat è una delle città più antiche dell’Albania dato che è stata fondata nel IV secolo a.C. dagli Illiri e poi è stata dominata dai greci, dai romani e, infine, dagli ottomani; ogni popolazione ha lasciato diverse tracce del proprio passaggio e ha reso la città un vero e proprio gioiello da scoprire.
Per la sua lunga storia, la cultura e il suo ricco patrimonio architettonico la città è da secoli considerata un ottimo esempio di convivenza tra religioni diverse, dato che qui in particolare hanno convissuto e convivono ancora cristianesimo e islam. Conosciuta anche come la “città delle mille finestre“, Berat è una località con case bianche tradizionali che aveva il suo fulcro nella zona castello costruito in cima ad una collina. All’interno delle mura del maniero si trovano non solo i resti della fortezza ma anche chiese bizantine, la moschea Rossa e il Museo Etnografico nazionale.
Il centro storico è suddiviso in tre distinte macroaree: Kalaja (il Castello), Mangalem, ovvero la zona sottostante il Castello e Gorica che sorge sulla sponda sinistra dell’Osum. In tutti e tre i principali quartieri sono presenti monumenti che testimoniano l’illustre passato di Berat.
Il quartiere di Gorica (termine che in antico slavo significa “Piccolo villaggio”) sorge sulla riva occidentale del fiume Osumi ed è una zona storicamente a maggioranza cristiana; dalla parte opposta del fiume, invece, si trova Mangalem, un quartiere storicamente musulmano. Un ponte del XVIII secolo, noto come Ponte di Gorica, collega Gorica con il quartiere di Mangalem che si trova nella zona più orientale.
Il Castello di Berat, noto anche come Castello Kalaja, è uno dei siti storici più importanti della città e sorge su una collina rocciosa, a 220 metri di altitudine, da dove è possibile ammirare una vista spettacolare su tutto il territorio circostante e sulla valle del fiume Osum. Essendo costruito su uno sperone che domina dall’alto la valle, questa zona ha sempre rappresentato per Berat un punto importante sin dai tempi più antichi, anche se il sito come lo possiamo ammirare ora è stato costruito attorno al XIII secolo. In quel periodo la popolazione che viveva nella zona della fortezza era in gran parte cristiana e aveva qui costruito all’incirca una ventina chiese.
La zona è caratterizzata da alcune terrazze belvedere e da stradine acciottolate circondate da numerose “case a finestre”, ovvero abitazioni tradizionali di colore bianco dotate di molte finestre in legno decorate. Qui si trovano i resti di alcune chiese (come la Chiesa della Santissima Trinità), il Museo Onufri, che custodisce un’ampia collezione di icone cristiane e arte religiosa e un edificio settecentesco che ospita il Museo etnografico. Sono inoltre rimasti i resti di una moschea che era un tempo ad uso della guarnigione turca.
Il Museo Etnografico di Berat si trova all’interno di una vecchia casa tradizionale e propone un’importante collezione di oggetti e utensili ma anche spiegazione di molte tradizioni locali e alcuni fatti storici. Al piano terra è stato ricostruito parte di un bazar medievale che permette di passare in rassegna come si viveva un tempo in città, i mestieri più diffusi e le diverse consuetudini.
Al secondo piano, invece, è stato ricreato lo stile di vita, l’organizzazione, le tradizioni e le usanze di una ricca famiglia nel tardo medioevo. Esternamente è presente il cortile con il pozzo, l’esposizione di alcuni oggetti in ceramica e la presentazione delle attività dei tagliatori di pietra.
Il Museo dell’iconografia Onufri ospita all’incirca 200 articoli tra opere d’arte, icone ed oggetti liturgici realizzati tra il XIV e il XX secolo e provenienti da diverse chiese e monasteri della regione. La collezione principale è quella di icone realizzate da Onufri da Elbasan (o Onufri di Neokastres) che è stato un pittore e presbitero albanese nel XVI secolo.
Oltre a diverse icone dipinte da famosi artisti albanesi come Onufri e suo figlio Nikolla sono presenti opere di altri artisti locali come Onufër il Cipriota, David Selenica, Kostandin Shpataraku, Johani, Nikolla, Naum e suo figlio Gjergji. Oltre a queste sono esposti alcuni oggetti liturgici realizzati in diversi periodi storici e numerose sculture in legno.
Incastonata nella roccia nella zona del Castello di Berat, la Chiesa di San Michele (in albanese Kisha e Shën Mëhillit) è stata costruita attorno al Duecento ed è per questo considerata uno dei luoghi di culto più antichi della città. L’edificio religioso, eretto in stile bizantino, non è di grandi dimensioni ed è stato costruito tra il XIII e il XIV secolo e dedicato all’arcangelo Michele. Esternamente si presenta realizzata con mattoni rossi che si alternano con pietre di colore bianco; al suo interno, invece, sono conservati affreschi che rappresentano scene religiose e bibliche che si sono ben conservati e sono giunti sino a noi pressoché intatti.
La Lead Mosque, che significa Moschea di Piombo, è un edificio religioso islamico di origini ottomane che sorge nel quartiere Mangalem di Berat. Noto anche come Moschea Izgurli, il sito è stato costruito tra gli anni 1553 e 1554 dal feudatario locale Ahmet Bej Uzgurliu, all’epoca vassallo della famiglia Skura.
Il nome Moschea di Piombo deriva dal fatto che le cupole a forma di sfera che ricoprivano l’edificio erano state rivestite di piombo. Si sa che al momento della sua realizzazione nel XVI secolo il complesso comprendeva anche un bazar, una madrasa, un imaret, una scuola e un bagno turco. Oggi è rimasto solo il luogo di preghiera con la sala principale a pianta quadrata che vanta un portico decorato, una grande cupola e numerose finestre che illuminano l’interno.
La Moschea degli Scapoli (Xhamia e Beqarëve) è un luogo di culto di origini ottomane che sorge nel quartiere di Mangalem di Berat. Costruita lungo il fiume Osum attorno 1826, la moschea vantava al suo interno splendidi affreschi, solo parzialmente giunti sino a noi, che sono stati realizzati tra il 1827 ed il 1828. Il nome “Moschea degli Scapoli” sembra risalga al fatto che era frequentata soprattutto da giovani ragazzi non ancora sposati e garzoni.
Per un’attività divertente e a contatto con la natura è possibile programmare un’uscita al canyon di Osumi che prende il nome dall’omonimo fiume ed è considerato una delle attrazioni naturali più spettacolari dell’Albania. In primavera, quando le nevi si sciolgono il livello dell’acqua del fiume si alza ed è così possibile esplorare tutti e 26 i km del canyon. In questa zona l’attività erosiva dell’acqua ha creato caverne e grotte da scoprire ma anche particolari formazioni rocciose che hanno preso nomi inusuali come la Cattedrale, la Porta del Demone e l’Occhio. Altra caratteristica del sito è che tutta la zona circostante il canyon è caratterizzata da un ricco ecosistema di flora e di fauna.
Nella mappa seguente potete vedere la posizione dei principali luoghi di interesse citati in questo articolo.
Berat è una cittadina di grande fascino che porta tutti i suoi visitatori a fare un vero e proprio viaggio indietro nel tempo, in un’atmosfera davvero particolare. Nonostante la città non sia di grandi dimensioni ci sono diverse sistemazioni pronte ad accogliere i turisti.
Tra le strutture di Berat ci sono anche quelle costruite all’interno di antiche case ottomane ristrutturate: soggiornare in queste tipologie di hotel è senza dubbio un’esperienza unica e di grande fascino. Sono presenti anche alberghi da poco edificati ai piedi del castello che sono residenze raffinate, ben curate e dotate di tutti i servizi.
Berat è una cittadina dell’Albania che si raggiunge facilmente in auto o in bus, mentre non è facile da raggiungere in treno dato che la rete ferroviaria del paese non è ben sviluppata. Distante circa 100 km da Tirana per chi si trova nella capitale Berat è raggiungibile in un paio d’ore in macchina percorrendo l’autostrada Tirana–Elbasan Hwy/A3, mentre da Durazzo bisogna viaggiare lungo la SH4 e la SH7. Da Valona, invece, è consigliato percorrere prima la A2 e poi la SH72 che permette di raggiungere Berat in meno di novanta minuti.
Un’altra alternativa per chi si trova a Tirana e vuole viaggiare con i mezzi pubblici è quella di usare le linee autobus. Dalla stazione terminal bus di Tirana (Terminali i Autobuzave te Jugt) partono diversi bus al giorno (soprattutto di mattina) e anche alcuni minibus, ovvero furgoncini per piccoli gruppi.
Che tempo fa a Berat? Di seguito le temperature e le previsioni meteo a Berat nei prossimi giorni.
Berat è una cittadina dell’Albania centro-meridionale che dista 100 km da Tirana, 93 km da Durazzo e 85 km da Valona.